I teatri occupati si raccontano

Lidia CirilloPubblicazione: 05/2014Pagine: 128ISBN: 9788889772980

Descrizione

Sono attori, registi, musicisti, grafici, fumettisti, tecnici video, guardasala, traduttori, macchinisti, ed hanno reagito alla nota frase di un recente ministro dell’economia secondo cui “con la cultura non si mangia”. Le occupazioni dei teatri e dei luoghi di cultura non sono un episodio marginale nel conflitto sociale degli ultimi anni in Italia e hanno coinvolto migliaia di persone. In un tempo di diffidenza verso le attività culturali, hanno portato il lavoro artistico fuori dall’aura di eccezione o privilegio, sono andate oltre la semplice definizione di “lavoro immateriale”, e hanno messo a fuoco le proprie condizioni materiali di vita, per molti versi simili a quelle di molti altri lavoratori precari.
In questa ricerca l’autrice dialoga con alcune delle occupazioni in atto, che offrono un esempio concreto di ciò che possono figure sociali prive di propri specifici luoghi di aggregazione, e sperimentano l’autogestione produttiva di lavori troppo spesso classificati come improduttivi. E pur rifiutando di definirsi “avanguardia” – artistica o politica – ripropongono in forma nuova e diversa il tema del ruolo dell’intellettuale creativo nei conflitti politici.

Alle avanguardie del “secolo breve” da cui proveniamo, siamo debitrici e debitori dell’assalto al cielo cui hanno tentato di renderci partecipi. Noi andiamo oltre le macerie, scavalchiamo il solco che persiste tra politica e arte.